Pistoia, Il ripristino dei luoghi pubblici della città storica

Pistoia, Il ripristino dei luoghi pubblici della città storica

Committente: Comune di PISTOIA
Oggetto dell’incarico: Variante al P.R.G vigente e Piano particolareggiato per il centro storico. Nell'ambito dei lavori del Piano fu deciso di sviluppare ad una scala più attuativa proposte per le Mura e per luoghi pubblici di particolare importanza per il recupero della città storica, utili per chiarire i contenuti del piano stesso: un insieme di progetti che hanno costituito un corpo autonomo.
Data dell’incarico: 7.8.2003
Stato attuale della procedura urbanistica: La Variante e il Piano sono stati adottati il 30.10.2006 e approvati l‘11.2.2008

Progettisti: Pier Luigi Cervellati, Giovanni Maffei Cardellini, Alberto Montemagni, Daniele Pecchioli, con Ulrich Seum, Federica Stupazzini, Roberta Zanoli, rilievi Giorgio d’Albano, Maria Cristina Marchand Serra.

Il ripristino dell’identità dei luoghi: alcune piazze, cessando il ruolo di parcheggio, debbono ritrovare con pavimentazioni e sistemazioni adeguate il loro originario significato di luoghi di interscambio sociale e culturale.

A tutti i punti cardinali di Pistoia, si realizzano Conventi, appartenenti ai maggiori ordini monastici, dopo la costruzione delle mura medicee. Si attestano lungo quella che era la seconda cerchia formando spazi pubblici per raccordarsi con la città e governando al contempo un ampio territorio libero fra l’edificato medioevale e le nuove mura. La topografia conventuale determina un circolo, quasi un presidio alla città abitata da 11 mila abitanti, racchiusi nella seconda cerchia muraria (vedi la tavola sotto dei Conventi nel catasto del 1873). I conventi non sono equiparabili a delle fortezze: sono a se stanti e sono ugualmente in stretto, doppio, rapporto con la città. Sono luoghi di interscambio spirituale, culturale e assistenziale e il punto di raccordo fra le diverse classi sociali. Producono, con il sistema dell'enfiteusi, parti di città. 

Sono strategici sin dalla loro fondazione, ma assumono un ruolo ancora più determinante sul finire del settecento e, in seguito, con l'Unità d'Italia diventando la sede delle strutture civili della città moderna. Il consolidarsi settecentesco (la riorganizzazione ecclesiastica operata dal Vescovo de’ Ricci, la ristrutturazione qualche decennio dopo compiuta dai napoleonici e il riutilizzo civile di gran parte delle strutture conventuali e monastiche) rafforza il disegno topografico delle piazze e degli slarghi che conferiscono un preciso carattere alla città. La tavola sottostante, opera di Alberto Montemagni, è stato elaborata per meglio definire il rapporto fra la struttura urbana settecentesca e i luoghi esterni alla città medioevale. È finalizzato alla maggiore comprensione degli spazi pubblici formati dalla presenza dei conventi attestati lungo la seconda cerchia muraria.

Mentre il nucleo centrale di impianto romano e la struttura medioevale duecentesca conservano quasi inalterata l'integrità spaziale, il rapporto della città con gli epicentri conventuali risente della loro trasformazione e dei cambiamenti nel tessuto urbano, come si intuisce dalla foto aerea degli anni cinquanta qui sotto. 

Nel 1782 il Vescovo de’ Ricci trasforma il convento/abbazia degli Olivetani in Accademia Ecclesiastica. Gli Umiliati sono inglobati da fabbricati produttivi. Molti monasteri -come quello di San Giorgio- diventano di proprietà comunale. Il grande monastero di Sala nel 1866 diventa Liceo Classico. Il monastero di San Mercuriale assume vari ruoli: da Prefettura a Tribunale a Pretura. Il Carmine è sede dell'Accademia pistoiese di Scienze e Arti. Le Grazie sono inglobate nell'Ospedale del Ceppo. Il convento di San Lorenzo diventa militare. Quello della S.S. Annunziata diventa caserma e oggi è vuoto o in attesa di essere recuperato. Il Convento di San Bartolomeo è trasformato in scuola. Il monastero di San Piero Maggiore diventa Istituto d'Arte. In breve, l'orditura religiosa dei conventi e dei monasteri continua ad essere strategica nell'organizzare la struttura civile e culturale della città moderna. Con l'espansione extra moenia, si consolidano le pavimentazioni stradali, si monumentalizzano alcune piazze e altre, negli ultimi 50 anni, sono occultate o alterate dalla presenza delle auto.

Le piazze soggette a progetti di valorizzazione in quanto luoghi generatori della struttura urbana, ora utilizzati in modo per lo più improprio rispetto al loro valore nella definizione dello spazio urbano sono: 1) Piazza San Francesco/piazza Mazzini, 2) Piazza del Carmine, 3) Piazza San Lorenzo, 4) Piazza San Bartolomeo, 5) Piazza San Pietro e Piazza dei Servi, 6) Piazza San Domenico/piazza Garibaldi, 7) Piazza Santa Maria Nuova, 8) Piazza Gavinana/il Globo. Per ognuna è stato ipotizzato un progetto di riferimento che, sulla base della documentazione storico-cartografica e delle immagini d’epoca, cerca di ripristinare le condizioni migliori per la loro fruizione e per il contesto costruito circostante.

PIAZZA SAN FRANCESCO / PIAZZA MAZZINI

Obiettivi dell’intervento:

Riordino degli accessi e dei movimenti carrabili con la chiusura di via del Molinuzzo, parzialmente di via Pellegrino Antonini, lo spostamento della sosta degli autobus; selciatura conseguente delle parti asfaltate con pietraforte grigia in lastre rettangolari in fasce di larghezza variabile.

Ripristino del sagrato sul fronte di San Francesco e del percorso in lastricato di pietra, secondo il tracciato individuabile nelle immagini d’epoca. Si conclude nel centro di riferimento prospettico, dove convergono, il Corso, via porta al Borgo, l’asse centrale della piazza che inquadra il Pantheon degli uomini e degli ideali civili.

Restauro del Pantheon e degli elementi collegati (colonne, statue, scalinate, giardino) e allargamento della parte centrale della piazza, già ristrutturata, con sistemazioni a prato e percorsi lastricati che raggiungono i vari punti d’interesse.

 

 

PIAZZA SAN BARTOLOMEO

Obiettivi dell’intervento:

Restauro della piazza ripristinando le pendenze originarie, recuperandola integralmente alla mobilità pedonale. Nella parte monumentale si ripristina il disegno originario, documentato anche da immagini otto/novecentesche, con l’alternarsi di percorsi selciati e spazi sistemati con calcestruzzo architettonico o simile. Per il sagrato si mantiene e si recupera la pietra esistente. Gli altri spazi aperti della piazza sono sistemati con pietraforte grigia posta in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Sul lato destro della piazza si propone la demolizione dei manufatti recenti, ripristinando il giardino, come documentato nei catasti ottocenteschi.

Con l’eliminazione dei parcheggi nella piazza, circa 50 stalli, si propone la sistemazione di un nuovo parcheggio nell’area alle spalle della basilica, già utilizzata per varie attività, completato da sistemazioni a verde di uso pubblico con la cura delle alberature presenti e dei manufatti di pregio e la demolizione di quelli precari.

PIAZZA SAN PIETRO, FINO A PIAZZA DEI SERVI

Obiettivi dell’intervento:

Riqualificazione degli spazi ricomponendo in un unico disegno piazza San Pietro, la piazza dei Servi, le aree verdi di fronte ai Servi e quella retrostante al Monastero di San Pier Maggiore. Per piazza San Pietro l’intervento punta a ricostruire la situazione originale, documentata da immagini otto/novecentesche, con il ripristino delle pendenze, (modificate negli anni passati anche per meglio utilizzare lo spazio di parcheggio, che si è dilatato fino ad un diretto contatto con la chiesa di San Pier Maggiore), degli accessi, dei percorsi, riproponendo i materiali più tradizionali: pietraforte grigia per i percorsi, per il sagrato e le fasce lungo gli edifici, prato per il resto dello spazio aperto. Per la via Corilla si mantiene l’attuale selciato in pietraforte grigia a corsi inclinati di 45%, eventualmente completato nell’accesso alla piazza. Nella piazza dei Servi ripristino del sagrato della Chiesa dei Servi e della fascia selciata di fronte al convento dei Servi, con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Per l’area a verde pubblico è opportuno valutare se mantenere la sistemazione attuale, in quanto realizzata di recente e bene organizzata, comunque collegandola e integrandola funzionalmente con gli spazi, ora utilizzati per lo più a parcheggio, di fronte al monastero di San Pier Maggiore.

PIAZZA SAN DOMENICO / PIAZZA GARIBALDI

Obiettivi dell’intervento:

Ripristino/riscoperta della piazza e del rapporto, compromesso dalla funzione di scorrimento veicolare del Corso, della chiesa di San Domenico con il suo tessuto urbano.

Riqualificazione degli spazi recuperando, da immagini otto/novecentesche, il sagrato della Chiesa, i percorsi di attraversamento laterale e trasversale, le fasce lungo gli edifici, con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile, alternate con sistemazioni a prato e con calcestruzzo architettonico. Trasformazione delle aiuole in stanze verdi attrezzate per consentire la permanenza e la contemplazione del contesto recuperato.

PIAZZA SAN LORENZO

Obiettivi dell’intervento:

Riorganizzazione generale determinata dal ripristino dei sagrati della Chiesa di San Lorenzo, della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dell’oratorio di Sant’Ansano, dell’accesso laterale al museo del Ceppo e del conseguente disegno dei percorsi principali, ripristinati sulla base della cartografia storica. I sagrati, le fasce lungo le case e i percorsi sono realizzati con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Tutti i percorsi si concludono in un punto di riferimento prospettico sistemato con calcestruzzo architettonico o soluzioni simili in modo da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta. Gli spazi fra i percorsi sono sistemati a verde.

Riordino della mobilità carrabile con un parcheggio interrato, nella parte laterale e non monumentale della piazza.

Ripristino dello spazio verde, in origine giardino/orto del monastero  delle Convertite, sulla base della documentazione storico-cartografica, ora occupato da strutture precarie.

PIAZZA DEL CARMINE

Obiettivi dell’intervento:

Ricomposizione dello spazio con eliminazione del parcheggio, nuovo disegno del verde, ora aiuola spartitraffico, revisione delle quote altimetriche, per un migliore raccordo e per limitare le barriere architettoniche, riordino dell’accessibilità carrabile.

Realizzazione del sagrato sul fronte principale della Chiesa del Carmine con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Da qui, ripristinato sulla base dei disegni d’archivio e di foto dei primi del novecento, parte un viale pedonale alberato e selciato come il sagrato, che si conclude all’incontro di via Abbi Pazienza e via delle Pappe, recuperando il senso urbanistico di un punto d’interesse prospettico. Il resto della piazza è sistemato con fasce, lungo le case, in pietra forte grigia in lastre rettangolari, prato in leggero declivio e calcestruzzo architettonico o soluzioni simili, in modo da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta.

Sistemazione di via degli Armeni con il medesimo motivo (fascia in pietra e calcestruzzo architettonico) e realizzazione del sagrato di fronte alla chiesa di San Francesco di Paola, in pietra con le stesse caratteristiche di quella nel portico, il tutto integrato nei percorsi e nelle sistemazioni con gli spazi a verde delle scuole circostanti. 

IL SISTEMA DELLE MURA

Lungo le mura sono individuati spazi a verde, pubblici o di uso pubblico, aree parzialmente o male utilizzate, non definite urbanisticamente e in attesa di trasformazione, per le quali sono pensati progetti o piani di recupero di iniziativa pubblica o privata, ad integrazione degli interventi di restauro, in corso, dei manufatti storici del sistema difensivo:

1: Porta Lucchese e il bastione Ambrogi, 2: Porta Carratica, il bastione Tesi e la via lungo le mura, 3: La fortezza di Santa Barbara e le aree verdi circostanti, 4: L’Arcadia, porta San Marco e il sistema a verde della Brana, 5: La nuova passeggiata di Viale Matteotti e del bastione Thyrion, 6: Porta al Borgo e l’ex mercato ortofrutticolo, 7: L’area verde del Seminario vescovile.

1) Porta Lucchese e il bastione Ambrogi

Obiettivi dell’intervento:

Ripristino, mediante ricostruzione e sistemazione a verde pubblico, del bastione Ambrogi di Porta Lucchese, collegato alla riorganizzazione della mobilità carrabile con recupero conseguente dell’originario accesso alla città da pavimentare con pietraforte grigia, sistemata ad “opera incerta”. Il progetto rappresenta un esempio specifico di restauro urbano. La spaccatura novecentesca (fatta per togliere la soluzione di continuità della strada lucchese) è risanata con una soluzione che rispetta la storia urbana di Pistoia. Si ripristina il varco che era compreso fra i due torresotti novecenteschi e si riconnette mediante lo scalone terminale- i due giardini pensili laterali. Uno, quello di destra, continuerà ad essere occupato dalla villa. L’altro, sede un tempo di un’arena, diventerà di uso pubblico. Si prevede il riuso dei fabbricati esistenti, eventualmente anche con destinazione residenziale, e il ripristino della volumetria d’accesso, da determinare nei progetti attuativi, sulla base delle convenzioni e degli accordi per l’uso pubblico del bastione.

Riordino degli spazi esterni circostanti a diretto contatto con il bastione Ambrogi, da valorizzare con una sistemazione a verde (su lato viale Pacinotti) ed eventuale parcheggio interrato a debita distanza dalle mura; demolizione dei manufatti precari e incongrui, addossati alle mura sia nel tratto esterno che in quello interno, per il quale si prevede lo spostamento del distributore di benzina e la creazione di una piazza selciata con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. La stessa  pavimentazione si ritrova nella ristrutturazione della piazzetta sul lato opposto del bastione (accesso principale da viale Petrocchi), da progettare anche come ingresso al sistema dei parcheggi e del verde pubblico del Seminario vescovile.

 

2) Porta Carratica, il bastione e la via lungo le mura

Obiettivi dell’intervento:

Riordino funzionale e formale dell’accesso di Porta Carratica, sulla base della documentazione storica, con l’eventuale ripristino del bastione o con l’interpretazione della sua originaria estensione, per meglio percepire il senso di ingresso alla città.

Sistemazione unitaria della via Lungo le mura (via Zamenhof, via della Pace, via delle Mura) con fascia lungo le case e l’area urbana di larghezza costante in lastre rettangolari di pietraforte grigia e carreggiata, fino ai piedi delle mura, finita in cocciopesto o calcestruzzo architettonico o simili. Questo assetto si allarga anche in piazza Treviso, diventato oggi uno degli accessi fondamentali all’area storica, nella quale si trovava la Barriera, anche in questo caso da interpretare nel suo assetto storico per ripristinare il senso di ingresso nella città di antico regime

Riordino del rivellino di porta Carratica e del tratto di mura circostante, con ristrutturazione degli edifici e mantenimento degli spazi a verde, demolizione degli edifici incongrui e degradati addossati alle mura, recupero degli edifici in cattivo stato di conservazione, formazione di percorsi esterni lungo le mura per la visita del monumento e lo svago, anche a seguito di convenzioni con privati per garantire un uso pubblico regolamentato.

Riordino della porzione esterna del tratto di mura fra porta Lucchese e piazza Treviso, liberando le mura stesse dai volumi che ne interrompono la continuità, con interventi di ristrutturazione urbanistica, in modo da formare un percorso pedonale, spazi verdi e a parcheggio. Riorganizzazione formale dell’accesso pedonale al varco della torre di via Roma.

 

3) La fortezza di Santa Barbara e le aree verdi circostanti

Obiettivi dell’intervento:

Restauro della fortezza e manutenzione del verde, revisione della mobilità veicolare con conseguente progetto di parcheggio interrato, con accesso da via Martiri della Libertà e dal lato Carratica, sfruttando le sezioni favorevoli. Sistemazione conseguente dei nuovi spazi a verde con prolungamento dell’Arcadia fino alla fortezza, come da immagini otto/novecentesche, reintegrando alcune grandi piante, ora isolate, nel viale alberato.

Riordino della porzione esterna, rivolta verso sud, delle mura con una nuova configurazione dei parcheggi esistenti, da interrare utilizzando i forti dislivelli; organizzazione di percorsi pedonali e di aree verdi, eventualmente conseguenti ad interventi di ristrutturazione urbanistica: l’idea è quella di realizzare un’ampia porzione a verde a contatto con mura e fortezza e un percorso che, da via IV Novembre, ricolleghi i quartieri esterni alla cinta muraria con piazza della Resistenza.

 

4) L’Arcadia, porta San Marco e il sistema a verde della Brana

Obiettivi dell’intervento:

Manutenzione e ricomposizione funzionale del verde, arricchendo la dotazione di spazi pubblici o di uso pubblico; valorizzazione naturalistica e paesaggistica del vecchio tracciato della Brana interno alle mura; organizzazione di percorsi, superando gli attuali dislivelli, per garantire un’ampia percorribilità per lo svago e il tempo libero e per l’accesso pedonale e ciclabile alle aree centrali; sistemazione archeologica dell’area dell’antica chiesa di San Michele in Forcole.

Riconfigurazione formale dell’accesso di Porta San Marco, con ridisegno degli spazi aperti, sulla base della documentazione storica e sistemazione con pietraforte grigia, con carreggiata in lastrico ad “opera incerta” e marciapiede in lastre rettangolari poste in opera a fasce di larghezza variabile, ortogonali alla carreggiata; riordino di viale dell’Arcadia con sistemazione gerarchica dei percorsi che preveda un controviale carrabile per l’accesso alle case, il viale alberato pedonale “il gran passeggio” finito in cocciopesto o calcestruzzo architettonico o soluzioni simili, l’area verde fino ai piedi delle mura.

 

5) La nuova passeggiata di Viale Matteotti e del bastione Thyrion

Obiettivi dell’intervento:

Formazione di una nuova passeggiata alberata lungo tutte le mura del fronte nord della città, fino a raggiungere le aree verdi del bastione Thyrion, con interventi di manutenzione, nuove alberature, ampliamento e ricomposizione funzionale del verde, arricchendo la dotazione di spazi pubblici attrezzati. Sistemazione del verde lungo la Brana e dei percorsi pedonali e ciclabili, in modo da creare un rapporto organico fra gli spazi pubblici a contatto delle mura.

 

6) Porta al Borgo e l’ex mercato ortofrutticolo

Obiettivi dell’intervento:

Riconfigurazione dell’accesso di Porta al Borgo con ridisegno degli spazi aperti, sulla base della documentazione storica e sistemazione con pietraforte grigia, con carreggiata in lastrico ad “opera incerta” e marciapiede in lastre rettangolari poste in opera a fasce di larghezza variabile, ortogonali alla carreggiata.

Attuazione delle previsioni per l’area dell’ex mercato ortofrutticolo con realizzazione di parcheggio interrato e di un nuovo edificio in sostituzione della struttura di mercato, disposto in modo da chiudere l’isolato. Poiché l’edificio si inserisce in un contesto delicato è necessario che non si collochi fuori scala per parametri urbanistici e per caratteristiche architettoniche, per le quali è opportuno riferirsi all’Atlante dei tipi edilizi, riproponendo una schiera tradizionale o l’equivalente di un edificio di fusione. Il parcheggio interrato deve essere rispettoso delle mura tenendo una giusta distanza e la parte in superficie è sistemata a giardino, secondo gli schemi dedotti dalla documentazione storica.

 

7) L’area verde del Seminario vescovile

Obiettivi dell’intervento:

Riorganizzazione funzionale e formale del varco da viale Petrocchi per via Bindi  che, con percorso pedonale, conduce all’area di verde attrezzato fino a piazza Mazzini, all’Abbazia degli Olivetani, alla chiesa di San Leopoldo e al teatro Manzoni. Ripavimentazione con ripristino del sagrato di fronte agli edifici religiosi con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile per poi proseguire, fino al teatro, con lastre di pietraforte grigia a corsi inclinati.

Realizzazione di parcheggio interrato sul limite delle aree verdi alle spalle dell’Abbazia e del Seminario vescovile (eliminando l’attuale uso spontaneo in superficie) e sistemazione a verde pubblico dell’intera area con l’organizzazione di un percorso pedonale, che si raccordi con quello dei giardini di Monte Oliveto e con l’accesso da porta Lucchese; il percorso è alberato in modo da realizzare mura verdi per ripristinare il senso del limite urbano in sostituzione delle mura abbattute. Demolizione dei volumi degradati in contrasto con il contesto.

 

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