La collana I QUADERNI DELLA CITTA’ è concepita, con grafica di Tommaso Signorini/Umid.it, per rilanciare la prospettiva del Piano urbanistico. La città non è fatta dalla somma delle decisioni private, né da singoli progetti e interventi architettonici come ci vuol fare credere l’insofferenza per la partecipazione e il confronto con i cittadini, per le procedure amministrative o per la mancata disponibilità dei suoli e dei beni da parte del pubblico. Uno dei disegni più belli, il Campo Marzio di Piranesi, evidenzia come i singoli frammenti architettonici si urtano fra loro e si accumulano dimostrando l’inutilità dello sforzo inventivo: l’ossessivo reiterarsi delle invenzioni riduce l’organismo urbano ad una macchina inutile; spesso invivibile. Da qui si rilancia l’idea della città come opera d’arte collettiva, per la quale è necessaria una visione nell’interesse generale e una conseguente pianificazione per realizzare una città conviviale. È un’attività complessa con la quale si organizza l’ordinata convivenza delle cose e delle persone, fra di loro e con il paesaggio e il proprio ambiente di riferimento.
La collana raccoglie le esperienze di pianificazione svolte in varie città, formando un mosaico sulla base del quale definire i problemi attuali e dimostrare che la disciplina urbanistica non è al tracollo, né è una materia noiosa, per burocrati o politicanti, ma necessaria per un buon governo.
Dopo il primo su Pietrasanta, impostato come un agile racconto, seguirà uno su Tarquinia, curato da Pier Luigi Cervellati, un territorio dove ritornano i temi piranesiani della scoperta archeologica come metafora utopica e progettuale della città contemporanea, per poi proseguire con Pistoia, Cascina...e con altre esperienze che vorranno essere raccontate con disegni e parole.
on Martedì, 01 Dicembre 2015.
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Questo Quaderno (a cura di Giovanni Maffei Cardellini, Alberto Montemagni e Benedetto Di Cristina) non rappresenta il Regolamento urbanistico approvato dal Consiglio comunale nel luglio del 2014 e non riporta le tavole ufficiali, la normativa o gli altri elaborati che possono essere consultati sul sito del comune. È piuttosto un racconto illustrato che testimonia un’esperienza di lavoro, occasione di riflessione sulla città e sui cambiamenti recenti. Tre temi si ritrovano: la conservazione della città storica, per la quale si deve riconoscere che non bastano le regole edilizie, pur sperimentate con successo nei programmi di recupero urbano. Oggi occorrono le politiche appropriate verso i cittadini che la devono ancora abitare e verso le attività che la fanno vivere. Il superamento del dualismo conflittuale centro/periferia, per cui sono necessarie nuove centralità nel tessuto edificato in abbandono (il recupero e la rigenerazione urbana), superando l’idea di marginalità, fisica e sociale, insita nella definizione di periferia. Il controllo delle trasformazioni d’uso dei suoli e, di conseguenza, la limitazione dell’espansione e del consumo di nuovo suolo rurale. La diffusione della città è un costo ormai insostenibile per le nostre amministrazioni; mentre impegnare risorse verso questo tipo di crescita, distoglie dalla cura della città edificata e del territorio. Un lavoro è anche un’esperienza umana e per questo,dobbiamo molto ringraziare l’assessore Rossano Forassiepi e il gruppo di lavoro guidato da Manuela Riccomini (responsabile del procedimento) e da Eugenia Bonatti, con Luca Nespolo e gli altri colleghi Laura Benedetti, Ilaria Natucci, Antonella Petrucci, Ilaria Sacchelli, Luca Leonardi e Filippo Bondi, capaci di gestire in tempi contenuti un’operazione complessa.
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on Mercoledì, 31 Dicembre 2014.
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È una collana che descrive il territorio dell’area naturale protetta di Badia a Passignano, istituita nel 2008 su iniziativa del Comune di Tavarnelle Val di Pesa. È un’area di 364 ettari che racchiude un territorio di interesse naturalistico, ma anche storico-culturale e paesaggistico. È infatti il cuore del sistema Vallombrosano che ruota intorno ai nuclei principali della Badia a Passignano e di Poggio al Vento. Un ambiente nel quale il lavoro nei campi e le sistemazioni agrarie lasciavano spazio alla cura dei boschi e alle riflessioni spirituali di San Giovanni Gualberto, il primo degli ambientalisti, nato proprio a Tavarnelle Val di Pesa. Il primo Quaderno, a cura di Antonello Nuzzo e Giovanni Maffei Cardellini, con cartografie e disegni di Alberto Montemagni, focalizza i motivi dell’istituzione dell’area naturale protetta (ANPIL) e gli obiettivi che ci si pone con la sua gestione e svolge un percorso storico-ambientale fra gli edifici e il paesaggio naturale. Il secondo numero, a cura di Marco Lebboroni, si addentra nell’osservazione della natura e descrive i mammiferi e gli uccelli che sono presenti nell’area, inserendoli nei diversi ambienti (forestale, umido, siepi e arbusteti, coltivi, edificato) che il territorio comprende.
on Martedì, 01 Dicembre 2015.
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Toscana da proteggere: riferimenti per la formazione del sistema regionale delle aree protette, (a cura di Giovanni Maffei Cardellini), Marsilio, Venezia, 1994, è stato redatto su incarico della Regione Toscana. Raccoglie le schede conoscitive (descrizioni generali a caratterre geografico e geo-morfologico, vegetazione e caratteri dei boschi e delle aree rurali, paesaggio ed emergenze storico-architettoniche) e le cartografie delle aree identificate per realizzare il Sistema regionale delle aree protette. All’interno di ogni area sono poi indicate, sempre con schede conoscitive e cartografie, le porzioni di territorio di maggiore pregio ambientale e paesaggistico, da sottoporre ad una particolare tutela. Le aree protette schedate sono 166 (all’interno delle quali 192 sono le aree di particolare pregio perimetrate), e coprono oltre il 50% del territorio regionale. Per questo il volume, oltre a rappresentare una fase di passaggio nel governo del territorio regionale nel campo della tutela paesaggistica e ambientale, si caratterizza come un utile manuale e una guida al paesaggio e ai luoghi di qualità della Toscana.
on Venerdì, 07 Gennaio 1994.
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Il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli: la storia e il progetto, di Pier Luigi Cervellati e Giovanni Maffei Cardellini, con fotografie di Gabriele Basilico, Marsilio, Venezia, 1988. Il volume documenta l’itinerario compiuto per arrivare alla progettazione del Piano territoriale del Parco Naturale Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. La prima parte è dedicata alla storia di quelle terre, con numerose cartografie storiche, punto di partenza fondamentale del progetto. La seconda parte racconta, con parole ed immagini, le scelte di progetto. Un’esperienza pilota e d’avanguardia negli anni 80, fondata sul restauro territoriale, che riafferma l’idea di stupire i visitatori con la natura conservata e ripristinata (i riallagamenti delle bonifiche) e di istruire con l’organizzazione di musei e percorsi didattici che seguano la storia del territorio. Le fotografie di Gabriele Basilico fanno capire, confrontandosi con quelle Alinari e Brogi e seguendo un ideale percorso fra canali e pinete, boschi e paludi, il senso del progetto.
on Sabato, 07 Gennaio 1989.
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